In Cina, le persone utilizzano l’IA per parlare con i defunti, una tendenza che offre conforto ma solleva preoccupazioni psicologiche.
L’IA sta diventando sempre più parte integrante della vita quotidiana, con applicazioni che spaziano dall’assistenza sanitaria ai trasporti. Tuttavia, in Cina, l’intelligenza artificiale sta trovando un nuovo e delicato utilizzo: aiutare le persone a parlare con i propri familiari defunti.
Questo fenomeno, che si sta diffondendo rapidamente, offre conforto a chi ha subito una perdita, ma solleva anche questioni emotive e psicologiche significative.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per parlare con i defunti
Come riportato da Wired.it, negli ultimi mesi, molte persone in Cina hanno iniziato a utilizzare chatbot basati su intelligenza artificiale per interagire con i loro cari scomparsi.
Alcuni siti di shopping offrono bot personalizzabili con le sembianze e le voci delle persone defunte, venduti a poche centinaia di dollari. Una delle aziende pionieristiche in questo campo è stata fondata da Arthur Wu, un product manager di Pechino.
Wu utilizza l’AI di Baidu, Ernie, e il software di generazione vocale della compagnia ElevenLabs per creare chatbot realistici. Questi chatbot possono essere personalizzati con foto e registrazioni dei defunti, permettendo alle persone di simulare conversazioni con loro.
Un trend che solleva preoccupazione tra gli esperti
Nonostante l’apparente beneficio di questa tecnologia, gli esperti di psicologia esprimono preoccupazione.
Nathan Mladin, ricercatore presso il think tank cristiano Theos, afferma che ricorrere all’intelligenza artificiale per “riportare in vita” i propri cari potrebbe interrompere il naturale processo di elaborazione del lutto.
“Se non si va avanti [dopo il lutto], questo può rivelarsi molto dannoso“, dice Mladin, sottolineando come i chatbot possano impedire alle persone di riprendere la loro vita a causa del rifiuto emotivo di accettare la morte.
Per mitigare questi effetti negativi, Wu ha implementato un sistema di monitoraggio con un team di moderatori che controllano costantemente le risposte date dai chatbot agli utenti. Se i chatbot mostrano segni di disagio emotivo, i moderatori intervengono prendendo in mano la conversazione.
Tuttavia, la questione rimane delicata. Il desiderio di tornare a parlare con i propri cari scomparsi è comprensibile, ma gli esperti avvertono che questa tecnologia potrebbe creare più problemi di quanti ne risolva